Pressofusione zama
Particolari da 0,1 a 2kg. Grezzi o finiti di lavorazione meccanica
Alluminio e zama pressofusi
La tecnologia della pressofusione di alluminio e zama nasce nel novecento, ma è negli ultimi decenni che la sua evoluzione ha fatto passi da gigante.
La pressofusione di zama è un processo di produzione industriale, in cui metallo fuso (metallo non ferroso TIPO ALLUMINIO) viene immesso in una forma metallica permanente detta matrice ad alta velocità e solidificato sotto pressione. Il materiale di cui è formato lo stampo è una lega ad alta temperatura di fusione. Dopo la solidificazione, con raffreddamento delle forme con un sistema a circolazione d’acqua, il getto (metallurgia) viene estratto e si ha un prodotto finito, eventualmente da trattare con lavorazione ad asportazione di truciolo, o anche un prodotto finito.
Tipi di pressofusione di zama
La pressofusione si differenzia in due tipi, a seconda se la camera di riscaldamento appartiene o no alla macchina:
• a camera calda
• a camera fredda
I due processi hanno in comune la presenza di un pistone per il pompaggio del metallo fuso, un telaio per l’apertura e la chiusura della matrice e un congegno che mantiene chiusa tale matrice.
Camera calda
Il processo a camera calda presenta un cilindro immerso nel metallo fuso che inietta il liquido ad alta pressione nella matrice, con pressioni che vanno da 3,5 a 35 MPa. L’utilizzo di questo processo è limitato a metalli a basso punto di fusione. Il prelievo diretto rende il processo più veloce e considerate le maggiori dimensioni del serbatoio la lega risulta più uniforme come composizione e temperatura rispetto alla camera fredda, quindi anche la struttura del prodotto sarà più omogenea. Tuttavia il sistema camera e pistone sono soggetti a temperature medie più elevate, il che comporta la loro realizzazione in materiali nobili e costosi.
Camera fredda
Il processo a camera fredda presenta una colata di metallo fuso in un apposito contenitore ed iniettato tramite un pistone, con pressioni che vanno da 70 a 310 MPa, in uno stampo contenente la matrice del pezzo che si vuole realizzare. L’alluminio fuso è prelevato da un forno esterno tramite un alimentatore meccanico. Questo processo consente la produzione in gran serie di oggetti molto complessi, elevata rifinitura superficiale e spessori dell’ordine da 0,8 a 10 mm. Lo svantaggio è l’elevato costo di tale impianto se non si realizzano produzioni di una certa quantità. Fu applicata per la prima volta in USA nella metà dell’ ottocento e nel 1885 venne realizzata una macchina per la forgiatura dei caratteri da stampa, grazie a Mergenthaler che creò la prima macchina linotype, la quale consentiva di avere un’intera pagina o modulo di scrittura con un singolo getto.
Perché scegliere la pressofusione?
Nel caso di produzione di particolari in alluminio, la pressofusione è la tecnologia più performante ed economica nel prezzo cadauno. Di contro le attrezzature sono molto costose, questo “limita” l’utilizzo della pressofusione di alluminio in caso di grossi quantitativi, per poter così ammortizzare il costo degli stampi.
Ecco perché la pressofusione di alluminio risulta così competitiva:
• Minor materiale per ottenere uno stesso particolare rispetto alle tradizionali fusioni in terra/conchiglia o per i particolari ottenuti da barra (+/- -50% del costo del materiale)
• Possibilità di ottenere forme complesse con tolleranze molto ridotte
• Alta ripetibilità dei getti • Spessori sottili
• Altissima resistenza meccanica
• Ottimo riscontro estetico, adatta quindi a settori come l’arredamento o l’illuminazione.